Una delle cose che contraddistingue il passaggio dall’adolescenza all’età adulta è la percezione che la dimensione temporale prema di colpo sull’acceleratore. A chi di voi non è capitato, raggiunta la fine dell’anno, di dire: “Cavolo, è già passato un anno!”.
Beh, a noi è capitato, ed effettivamente è ormai passato un anno da quando Fattelo!, grazie ai Founder, è diventata una SRLS.

In un anno succedono tante cose: alcune di queste probabilmente le avete viste (il Fattelo! on Tour, le CMYf, il blog), ma molte altre vi sono probabilmente sfuggite. O meglio: molte altre non ve le abbiamo ancora raccontate perché non eravamo ancora sicuri di averle comprese.

Questo post, quindi, ha lo scopo di ripercorrere l’anno di Fattelo! per raccontarvi quello che abbiamo imparato affinché possa esservi di aiuto.

Gennaio 2012: Fattelo! vince il premio Creazioni Giovani e si aggiudica uno spazio espositivo al MACEF di Milano, una fiera per operatori commerciali del settore Casa. Una buona occasione per incontrare commercianti interessati a rivendere la 01Lamp. Ma che prezzo fare ai negozianti? Decidiamo di chiedere aiuto ad un amico:

Semplice. Togli l’IVA dal prezzo finale di vendita, dividi per due e il gioco è fatto. Chiaramente per una quantità minima di pezzi.

Così, effettivamente e con qualche aggiustamento, riusciamo a prendere qualche contatto con dei negozianti e a chiudere alcuni contratti per delle forniture (pochi, ma con gente che ci ha insegnato molto su come vendere un prodotto).

Gennaio passa rapidamente e ci troviamo già ad Aprile. Tempo di Fuorisalone, che per noi è anche un’occasione per ritrovarci tutti assieme ed incontrare un pò di gente. Un secondo prodotto ancora non c’è, ma può essere l’occasione per mettere un pò di colore sulle lamp (nasce la 01Lamp Black) e per un pò di illustrazione live (Marco Romano, Booze Potato, Valentina Alga Casali, Ciro Cangialosi).

La settimana va bene e da Milano impariamo una cosa fondamentale:

Se vuoi farti conoscere, devi farti vedere nei posti giusti. Scoprirai che la maggior parte delle volte è un investimento che ti permette di  imparare tantissimo dalla gente che incontri.

Passa il Salone e pare che in Italia qualcosa si stia finalmente muovendo intorno al tema del Crowdfunding e dello startupping. Cominciamo a ricevere diversi inviti per partecipare, come relatori, a conferenze sul tema. Raccontiamo la nostra esperienza e veniamo ricontattati da tanti ragazzi che ci chiedono suggerimenti su come portare avanti una campagna di CF.

In quei giorni riscopriamo ciò su cui avevamo pochi dubbi:

Se vuoi che le cose cambino, lanciati e dai un bell’esempio. La gente crede che una cosa sia impossibile finché non vede che qualcun altro l’ha realizzata.

Ci avviciniamo così all’estate e occorre cominciare a fare i conti sulla gestione economica dell’azienda. Chiaramente non ne sappiamo nulla, o molto poco, e la nostra amata commercialista fa di tutto per farci comprendere di cosa stiamo parlando (anche se per i commercialisti è impossibile esprimersi in un linguaggio differente dal commercialistese).

Quello che capiamo è riassunto nella seguente massima econo-zen:

Alla fine dell’anno, la differenza tra quello che è entrato e quello che è uscito, ce l’hai messa tu.

Che si può leggere anche in questa maniera:

Per non dover metterci soldi (che non hai), fatti il conto di quanto costerà mantenere la società e coprire le spese per le azioni strategiche. Quello è il tuo obiettivo minimo di vendite per quest’anno.

A settembre, si sa, inconsciamente si comincia ad avere la percezione che l’anno stia finendo. E’ il momento in cui cominci a guardare indietro per capire cosa non ha funzionato e cosa è mancato. Analizziamo la situazione e ci accorgiamo, un pò tutti, che è mancato un vero e proprio focus strategico, degli obbiettivi strutturali che ci permettessero di fare un balzo in avanti. Così impariamo un’altra lezione:

Puoi avere anche una vaga idea di dove vuoi arrivare, ma devi mettere nero su bianco quali sono i passi necessari per arrivare a quel punto vago, ancora in mezzo alla nebbia.

Il ché, però, è subordinato ad un altro ragionamento, detto anche “del senno di poi”:

Se avessimo saputo quello che abbiamo imparato durante tutto l’anno, avremmo fatto le cose diversamente. Ma c’è voluto un anno per capirlo.

Dopo 12 mesi, tutto sembra più chiaro, soprattutto quale deve essere l’obbiettivo da raggiungere per il prossimo anno. Trasformare Fattelo! in un lavoro full time e capire, finalmente, se la và o la spacca.

Ci vediamo nel 2014!

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