Cari tutti,
con grande gioia ci giunge un’ulteriore domanda su come organizzare una campagna di crowdfunding di successo. Dopo aver raccontato da dove iniziare per organizzare una campagna di Crowdfunding e di come strutturare una campagna di CF per progetti di Architettura, affrontiamo adesso il tema (in due puntate) di come usare il crowdfunding per finanziare progetti di emittenti radiofoniche!

Ci scrive Marzia:

Mi chiamo Marzia e faccio parte di una agenzia radiofonica (…). Quest’anno abbiamo deciso di portare la radio fuori dagli studi, prevendendo uno studio mobile che si muove nelle piazze, nei mercati, nei campi rom, in tutti quei contesti dove crediamo sia utile amplificare le voci. Arriviamo con la nostra bella valigia, montiamo la radio itinerante e facciamo la trasmissione.
Vogliamo raccogliere dei fondi per finanziare la realizzazione di questo studio mobile (…) e lo vogliamo fare nel modo più partecipativo possibile.

Marzia ci sottopone poi 5 domande di non facile risposta. Proviamo a risponderle, ricordandovi che il dialogo continua qui sul blog, con i vostri commenti

Quindi partiamo: Crowdfunding per emittenti radiofoniche! 😀


1) Sulla piattaforma da utilizzare. Io ho pensato a Produzioni dal basso perchè è quella che conosco di più, che permette la formula di prenotazione quote (senza passare da PayPal) e perchè credo sia quella più stimata dagli utenti medi di Amisnet. Ma mi hanno detto che Eppela prevede per alcuni progetti un raddoppio del denaro richiesto in caso il progetto venga finanziato. Che ne dite? E in caso ha senso metterlo su più d’una piattaforma?

Domanda spinosa, perché non esistono risposte certe o univoche. Nell’esperienza di Fattelo! ciò che conta maggiormente nella scelta di una piattaforma è la disponibilità di un interno alla piattaforma che sappia fornirvi utili indicazioni e spingere la vostra campagna, sfruttando a meglio il know-how e il reach (possibilità di raggiungere potenziali donatori) della piattaforma stessa.

Ad ogni modo, è molto importante basarsi su informazioni verificate. Ad esempio: sei sicura che gli utenti Amisnet conoscano maggiormente Produzioni dal Basso? Questa è una buona ipotesi di partenza da verificare. Potresti ad esempio chiedere agli ascoltatori se conoscono il fenomeno del Crowdfunding (da qui in poi CF) e quale piattaforma seguono, stimolando il dialogo sul tema.

Ancora prima dovresti chiederti: qual’è il motivo perché dovrei essere presente su una piattaforma? Se volessi chiedere aiuto ai tuoi ascoltatori, potresti organizzare una campagna di raccolta fondi attraverso i potenti mezzi della radio. Quindi, essere su una piattaforma, ti serve a raggiungere più gente interessata di quella che puoi raggiungere semplicemente usando i canali della radio.

La domanda giusta da farsi è quindi: dove posso trovare potenziali sostenitori con gli stessi interessi dei miei ascoltatori? Sapere chi sono le persone che già ti sostengono e a cosa si interessano, è sempre un ottimo modo per capire di più su quale servizio si sta realmente offrendo.

Certo è chiaro che più visite e sostenitori ci sono su una piattaforma, più è probabile trovare lì gente interessata. Se facciamo un confronto relativamente ai flussi di traffico delle 3 piattaforme usando Alexa (Eppela, Produzioni dal Basso e MusicRaiser, che è specifica per la musica), notiamo che in Italia la piattaforma con un reach maggiore è Eppela (che è pure in trend positivo), mentre Produzioni dal Basso si mantiene abbastanza stabile. MusicRaiser, invece, ha subito un forte calo di traffico negli ultimi 6 mesi (vedi qui sotto)

2014-11-17 15_59_21-Alexa Internet - Site Comparisons

Il flusso di visite di un sito, tuttavia, non dice tutto sulla qualità nella gestione della piattaforma di CF. Il suggerimento che ti diamo è quello di analizzare anche i fan e l’interazione sui canali Social. Potresti fare una tabella di questo tipo (nota: i valori immessi sono puramente esemplificativi):

Piattaforma Alexa Rank Fan su FB Interaz. FB Follower su TW
Eppela 180.000 20.000 Alta 1.540
Produzioni dal basso 400.000 18.000 Media 2.700
MusicRaiser 500.000 30.000 Alta 1.100

 

Esprimendo ad esempio l’interazione in termini di basso/media/alta, anziché calcolare il numero di like o share post per post.

Riguardo all’iniziativa Postepaycrowd, e secondo quello che possiamo leggere sulla pagina di presentazione dell’iniziativa, vengono finanziate idee con i seguenti requisiti:

CRITERI DI BASE

REQUISITI ADDIZIONALI PER LA COFINANZIABILITA’

Devi quindi verificare di rispettare tutti i criteri e capire quante sono realmente le possibilità di avere questo tipo di supporto. Per saperne di più la cosa migliore da fare è certamente contattare Eppela, oppure leggere le condizioni complete di partecipazione.

Per concludere la prima domanda, conviene essere presenti su più piattaforme? A parer nostro, presentare il progetto su più piattaforme è dispersivo e rischiate che non venga raggiunto il goal su nessuna delle piattaforme. Più utile è invece dividere il progetto in fasi, ciascuna finanziabile e realizzabile separatamente dalle successive, che potrete presentare una dopo l’altra su varie piattaforme.

2) Riguardo al goal del progetto, vale la pena puntare un pò più in alto calcolando, magari, anche un possibile 5% per la piattaforma?

Una campagna di Crowdfunding non è ovviamente (o non dovrebbe esserlo) occasione di lucro. L’idea è che i soldi che ricevete, se sono in eccesso, vengano reinvestiti nel progetto.

Dall’altro lato, i soldi raccolti dovrebbero servire a finanziare in toto il progetto: chi ha l’idea la struttura, la comunica e svolge tutte le attività necessarie per metterla in atto. I finanziatori, invece, sostengono i progettisti con i loro capitali diffusi e i loro suggerimenti.

E’ quindi molto importante calcolare quali sono le spese effettive necessarie per avviare il progetto, anche perché vi serviranno a capire quanta gente dovrete raggiungere per riuscire a farcela (pag. 34 del Report sul Crowdfunding)

Per capire di quanti soldi avete bisogno, occorre esprimere il progetto in termini di attività e quindi materiali e azioni necessarie, che vi permetteranno poi di stimare i costi. Ad esempio, potreste partire con una lista così:

ATTIVITA’ DA SVOLGERE:

  1. nr. 10 puntate sul territorio
  2. gadget promozionali (t-shirt) per diffondere l’iniziativa di carattere sociale

Immaginando queste due attività base, dovrete poi fare una lista di quali sono i costi relativi a ciascuna attività:

PUNTATE SUL TERRITORIO (calcolo del costo di ciascuna puntata)

GADGET PROMOZIONALI (T-shirt)

Calcolati i costi per ogni singola voce e moltiplicati per il numero totale di eventi da organizzare, avrete il vostro Budget minimo di progetto. A volte, facendo questi calcoli, si raggiungono cifre molto elevate: creare un buon budget è un non facile lavoro di ottimizzazione e prioritizzazione. Fortunatamente è una questione di pratica (come del resto molte altre cose), quindi non scoraggiatevi!

A questo punto, potete calcolare un margine di sicurezza in percentuale sul progetto. Ad esempio avete bisogno di 5.000 euro? Potreste ipotizzare un 10% di margine di sicurezza e alzare leggermente la soglia del progetto a 5.500 euro (siate trasparenti con i vostri sostenitori).

Fatto questo, possiamo aggiungere i Costi di gestione, vale a dire l’eventuale percentuale della piattaforma. Se questa fosse il 5%, allora dai 5.500 euro dovreste salire a 5.775 euro, in modo da coprire le tariffe almeno per la parte relativa al Budget minimo di progetto.

Per il momento, visto che già ci siamo dilungati molto, ci fermiamo qui. Ma ci sono ancora 3 domande a cui risponderemo la settimana prossima, per concludere il nostro discorso sul Crowdfunding per emittenti radiofoniche.

Stay tuned! 😉

 

Vai alla seconda puntata di “Crowdfunding per emittenti radiofoniche”

 

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Chi ha scritto questo post.

Antonio Scribano Designer, ama star lì a rimuginare su come trasformare le idee in realtà. È il Project Manager di Fattelo™! Vive a Ragusa.

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